La Biblioteca – Circolo Culturale “Oscar Franceschini” di Brugnetto ospiterà nella propria sede, dal 1° al 10 giugno, la mostra fotografica “Rivelazioni” dell’artista Natalina Magi.
Si tratta di una serie di fotografie che l’artista, nata a Brugnetto ed ora ritornata dopo alcuni anni, ha realizzato in alcune località italiane dove ha viaggiato o vissuto: Reggio Emilia, Napoli, Ischia, Procida. In alcune foto sono ritratti anche particolari della campagna e del mare di Senigallia.
Secondo Natalina Magi “è una ricerca soprattutto spirituale. Cerco verità e bellezza nella trasparenza di una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una chiocciola sulla spiaggia, nella consistenza di un vecchio tronco d’albero e anche in altre suggenti forme della realtà. Alcune volte, fa la sua comparsa l’anima di una persona, l’emozione di un evento e l’essenza vitale di un oggetto. Sono queste le “Rivelazioni” cui aspira il mio lavoro”.
Si tratta di particolari esaltati da luce, forma e colore che normalmente il nostro occhi non riesce a percepire. La mostra resterà aperta, presso la sede del Circolo in via Antonelli a Brugnetto, il sabato e la domenica dalle 17 alle 22.30; tutte le sere dalle 21 alle 22.30; i pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30.
L’inaugurazione sarà venerdì 1° giugno alle 21. In questa occasione verrà proposto un concerto “Salotto musicale” del Maestro Andrea Zepponi intitolato “Il clavicembalo nel ‘700”.
“I nostri figli sono come dei solchi in cui tutti vogliono seminare. Chi arriva prima semina e raccoglie i frutti”.
Queste parole possono sintetizzare l’intervento di Cesare Giorgetti al primo dei tre incontri del ciclo ““Per saperne di più,” promosso dalla Biblioteca – Circolo Culturale “Oscar Franceschini” di Brugnetto. “Genitori: il mestiere più difficile. Tra permessi e divieti” è il tema che lega gli incontri. Venerdì scorso Cesare Giorgetti, responsabile della Pastorale familiare della Diocesi di Rimini, è intervenuto su “”Genitore chi sei? Educarsi per educare””.
Quello dei genitori è un vero e proprio servizio che possiamo fare. Ma occorre guardare l’essere genitori con un modo particolare di vivere l’amore: come uno “stare con”, più che lo “stare per” o il “fare per”. Allora gli sposi vivono la loro vocazione nei confronti dei figli “stando con loro”. Ciò vuol dire che i figli non sono proprietà da possedere e da dirigere, ma sono doni da custodire e da curare teneramente. I figli sono gli “ospiti” più importanti che entrano in casa, ospiti santi. I genitori, dunque, devono vigilare perché i figli stiano di fronte come persone, per non cedere alla tentazione di usarli come cose magari preziosissime. Prima di essere figli sono persone. Il che vuol dire che i genitori educheranno i loro figli non in funzione dei propri progetti.
Il primo pensiero è che ogni figlio trovi il gusto di vivere. Non ci basta che i figli trovino semplicemente idiota lanciare sassi dal cavalcavia. Custodiamo il desiderio che sappiano perché i sassi lanciati dal cavalcavia sono lanciati contro loro stessi. Ci auguriamo anche che non solo non sfidino la vita, ma che non ne smarriscano il gusto. Abbiamo il sogno che i nostri figli trovino i motivi per mettere alla luce i loro figli. E perfino che siano così esagerati da convincere altri che ci si può affidare all’avventura di custodire un bambino.
Per una salda educazione occorrono quattro sentieri. Dare il permesso di esistere. Dare il permesso di esistere, in concreto significa dare il permesso di aderire alla realtà. Dobbiamo lasciare cadere il bambino immaginato per accogliere il bambino reale. Non coincide mai, neanche nei momenti più propizi, perché subito dopo il bambino che abita nella mente prende il sopravvento. Ci sono troppi genitori che voglio esclusivamente che i propri figli siano come sono loro. Dobbiamo invece lasciare ai figli il permesso di esistere per sé e non per i genitori, permesso di esistere con i propri limiti e i propri talenti che ci fanno essere ciò che siamo. Non si attrezza un bambino alla vita dicendogli: “Devi essere all’altezza del nome che porti”. Un figlio che riceve simili mandati, anche in buona fede, è attrezzato soltanto per il risentimento.
Non ho paura a dirti di no. Il bambino a cui nessuno ha mai detto dei “No” decisi e irrevocabili, è un bambino che non ha strategie per accostarsi alla vita se non il volere e volere, senza mediazioni. Chi si trova di fronte a un muro invalicabile sa che gli conviene cercare altre strade per raggiungere la sua meta, anche se sono più faticose, meno dirette, meno evidenti: si farà delle strategie, mezzi indispensabili per imparare a vivere la vita. Ma se il muro è solo apparentemente invalicabile, se prendendolo a calci e testate, se a suon di capricci e disperazioni messe in scena, esso crolla, vien meno l’efficacia di ogni strategie: occorre soltanto abbattere il muro a qualunque prezzo.
La fermezza educativa. Con il termine “fermezza educativa” si intende la capacità di prendere decisioni a favore del bene dei figli, resistendo alle pressioni interne o esterne che tendono a indebolire gli atteggiamenti educativi valutati come giusti. L’esercizio della fermezza educativa comporta, per il genitore, l’esperienza di una certa difficoltà, poiché deve superare il suo naturale desiderio di “vedere il figlio contento” e accettare che questi, per crescere bene, debba necessariamente passare attraverso l’esperienza della rinuncia, dell’impegno, del sacrificio, dell’accettazione del limite all’appagamento dei suoi desideri. Chiedere ai figli comportamenti impegnativi o imporre delle rinunce è inevitabile nell’esperienza di ogni educatore. Un genitore debole può fare comodo, ma non può far felice un figlio.
Amare i figli con cuore di Padre. Mentre il codice materno tende a proteggere dal dolore e dalle fatiche, il padre è colui che impone al figlio un sacrificio, che sottopone il figlio alla prova. La prova consiste nel chiedere al figlio di affrontare il dolore e la fatica delle rinunce necessarie per poter crescere bene ed essere davvero contento di sé. In questo modo egli aiuta il figlio ad accettare la legge della vita, esperienza che farà di lui una persona diversa e migliore.
Numerosi sono stati gli interventi da parte del pubblico, molte le domande e le manifestazioni di difficoltà. Essere genitori non è un mestiere, ma è un vero e proprio servizio. Il più impegnativo e importante. Appuntamento a mercoledì 18 aprile alle 21.15 con il secondo incontro tenuto dalla psicologa Renata D’Ambrosio che parlerà di “Genitori ed educazione all’affettività. Il ciclo si concluderà venerdì 27 aprile con il giornalista ed insegnate Domenico Bartolini che interverrà su “La vita non è un click: realtà o reality. Genitori ed educazione ai mezzi di comunicazione”.
Un 2005 carico di iniziative partecipate: preludio di un 2006 subito dirompente. Ecco il racconto dell’anno passato e i progetti per l’immediato futuro.
Il Circolo Culturale “O. Franceschini” di Brugnetto entra nel 2006 come forza attiva della comunità brugnettese, ricordando le iniziative del 2005 e preparando allo stesso tempo un ricco bagaglio di progetti per l’anno appena iniziato. Lo scorso anno si era aperto con un calendario (andato a ruba) che mostrava vecchie foto del paese, spesso dimenticate o sconosciute ai più giovani. Foto in bianco e nero delle prime macchine fotografiche che ci hanno fatto ricordare come era e come è stato questo paese nel tempo, durante il secolo. Quest’anno l’esperimento si ripete con foto che presenteranno gli eventi più eclatanti che si sono succeduti nel tempo a Brugnetto e con ricette di cucina che vengono proprio dalla tradizione di questa zona marchigiana e soprattutto di questo paese. Lo scorso febbraio avevamo avuto la suggestiva mostra fotografica dei carnevali del paese, una galleria che mostrava carri dimenticati, immagini e volti di bambini mascherati cresciuti, di persone purtroppo scomparse, di colori e momenti di comunità degli anni passati. La grande partecipazione che c’è stata per l’evento può solo farci sperare in una sua seconda edizione in questo 2006! Dopo l’elezione dei dieci membri del Direttivo e la conferma di Simone Mandolini nella carica di Presidente, si sono avute in Aprile una serata dedicata al tema dell’immigrazione con la ricca partecipazione di chi vive sulla sua pelle la condizione di immigrato e di chi nella nostra zona lavora per una sana integrazione e i tre incontri del ciclo “Per saperne di più” su temi di interesse pubblico come il futuro dell’artigianato delle valli del Misa e del Nevola, la conoscenza del corpo della Protezione Civile e la gestione dell’acqua con la conseguente conoscenza dei sistemi di erogazione da parte degli enti o società competenti. Anche per il nuovo anno ci sono in cantiere incontri che il circolo proporrà alla comunità brugnettese e non solo, va infatti ricordato il carattere vario ed eterogeneo del pubblico partecipante, che si allarga molte volte a persone di altri paesi o di Senigallia stessa.
Sono della scorsa estate gli eventi più tradizionali, da ormai vari anni entrati a pieno rigore nelle abitudini dei brugnettesi, sempre pronti ad adoperarsi a livello pratico all’organizzazione e alla buona riuscita di serate di comunanza e socialità, come la Tavolata del borgo che si estende per tutta la via principale del paese, via Garibaldi, il torneo di Superminivolley per i giovani e giovanissimi organizzato insieme all’associazione Brugnetto 2000, serate di giochi d’acqua per ragazzi, ma anche per le famiglie e i due spettacoli teatrali per bambini organizzati con il Comune di Ripe: “ I tre porcellini” fiaba musicale per attori e pupazzi e “Circuì on ice” spettacolo di marionette. Eventi inevitabili che sicuramente anche quest’anno raccoglieranno grande partecipazione non solo nel divertimento finale, ma anche nella loro stessa organizzazione pratica. L’estate si è chiusa quindi ad Ottobre con la gita a Tivoli e la visita di Villa Adriana, Villa d’Este e Villa Gregoriana. Gita che ogni anno propone mete diverse, riscuotendo un discreto successo di partecipanti anche fuori Brugnetto. L’anno si è chiuso con una recita dialettale del gruppo teatrale di Passo Ripe con lo spettacolo “Doman fam’ sciopero!”, ma le attività della Biblioteca riprenderanno con i soliti orari di apertura, subito dopo le feste che si chiuderanno con l’annuale Concerto dell’Epifania nella chiesa di San Michele Arcangelo. Quest’anno avremo il privilegio di ascoltare la Corale “San Cassiano” di Montemarciano con il Coro delle voci bianche. Il concerto, gratuito, si terrà il 5 gennaio in Chiesa alle ore 21. Il Circolo invita tutti a partecipare e ad iniziare in questo modo il nuovo anno!
Anche per la Biblioteca Circolo-Culturale “O. Franceschini” di Brugnetto le vacanze sono finite. Il 2004 si era chiuso con la creazione del calendario che mostra dodici bellissime vecchie foto del paese e che sta andando veramente a ruba tra i paesani. Il 2005 si è appena riaperto con il “Concerto dell’Epifania” della Corale di Borghetto di Montesanvito e dalla prossima settimana riprenderanno tutte le altre attività tra cui la scuola di musica e l’assistenza e l’aiuto nello studio offerto dai responsabili ai ragazzi. La Biblioteca, che conta circa 2000 volumi, vocabolari ed enciclopedie anche in formato cd-rom, è aperta il martedì dalle 16.00, il mercoledì dalle 21,00 alle 23,00, il venerdì dalle 16,00 alle 17,30 e il sabato dalle 16,00 alle 17,00. Forse ben poche persone sanno che Brugnetto ha questa risorsa di attività e creatività fin dagli anni ’70. Il nome del Circolo Culturale, che ha raccolto, e ancora raccoglie, generazioni di ragazzi nell’organizzazioni di feste paesane, gite culturali, carnevali e nella gestione del prestito di libri, è in memoria di Oscar Franceschini, un ragazzo del paese, morto, poco più che ventenne, in un incidente stradale negli anni ‘70. Da allora il Circolo Culturale, che si trova in affitto in uno dei locali parrocchiali, non ha mai smesso di lavorare per portare coesione ed unione tra tutti i paesani, per aiutare i giovani a creare e ad inventare, con la voglia e la fantasia, spazi di vita comunitaria di amicizia e cultura. Tra i testi che si possono trovare alcuni sono veramente rari, basti pensare al fatto che più volte i membri del consiglio direttivo della Biblioteca si sono trovati nelle condizioni di dover spedire fotocopie e copie di libri che via e-mail venivano chiesti da persone dalle parti più lontane d’Italia (dalla Puglia e da Milano). Il tutto fa perciò onore a Brugnetto che ha saputo trovare in questo piccolo ambiente, grazie alla continuità negli anni, un largo spazio di condivisione di vita sociale, culturale e politica.